Si può distinguere chi ha fatto un trattamento di medicina estetica?

lug 2024
Scopri di più

Secondo un recente sondaggio1, le persone che non hanno mai fatto un trattamento di medicina estetica spesso credono che i trattamenti estetici iniettivi rendano il volto innaturale e dall’aspetto non autentico. Tuttavia, le persone spesso non sono in grado di riconoscere chi si è sottoposto a un trattamento estetico o meno.
Se guardi le foto qui sopra, riesci a distinguere chi si è sottoposto a un trattamento? Buona lettura!

 

Risultati innaturali o fantastici dopo un'iniezione estetica?

In un recente sondaggio attivato da Galderma, il 40% degli intervistati ha affermato che scoraggerebbe altre persone dal sottoporsi a trattamenti di medicina estetica. Inoltre, il 34% ritiene che i risultati di alcuni trattamenti, ad esempio i filler, appaiano artefatti e innaturali.1
 
Tuttavia, quando i partecipanti al sondaggio hanno osservato una serie di foto, 4 su 5 non sono stati in grado di distinguere chi si fosse sottoposto o meno a un trattamento con filler.1 Riesci a riconoscerlo? Sopra ci sono delle foto di due persone, Kyle e Mirjam. Riesci a riconoscere chi si è sottoposto a un trattamento di medicina estetica? Non è così facile, vero? Continua a leggere per scoprire la risposta.

 

Trattamenti estetici iniettivi: chi è la persona tipo?

I trattamenti estetici iniettivi non hanno sempre risultati innaturali. Anzi, molti risultati possono sembrare del tutto naturali. Alcuni potrebbero obiettare che le foto mostrino persone sottoposte a trattamenti minimi, e in caso di trattamenti più importanti, il risultato innaturale sarebbe stato visibile. 

Ecco cosa ha affermato a riguardo il chirurgo plastico di fama mondiale Luiz Avelar di Belo Horizonte (Brasile):
 
"La maggior parte delle persone che vedo opta per cambiamenti minimi e sottili, per creare il proprio look ed essere la versione migliore di se stessi. A mio parere, queste persone sono intrinsecamente sicure di sé, conoscono la propria mente e stanno semplicemente prendendo il controllo del loro aspetto".
 
Quindi, un professionista che lavora nel settore ha una percezione diversa rispetto a chi non ha dimestichezza con i trattamenti di medicina estetica. 
 

Il mio look, alle mie condizioni

Cambiamenti minimi possono donare risultati che saranno difficili da notare quando si guarda una foto o quando si incontra qualcuno di persona. I risultati del trattamento, invece, si potranno notare su una persona che ha optato per un cambiamento più radicale ed evidente. 
 
Tuttavia, non tutti desiderano un cambiamento evidente. Questa è una delle tante idee sbagliate che circonda la medicina estetica, che i trattamenti siano sempre evidenti e dall’aspetto innaturale, e che tutti desiderino cambiare drasticamente il loro aspetto.

Trattamenti di medicina estetica: li consiglieresti?

Come hanno rivelato i risultati del sondaggio, solo l'11% sarebbe favorevole se un amico o un familiare stesse prendendo in considerazione un trattamento di filler.
 
Alcuni studi clinici sono stati in grado di raccogliere il feedback dei pazienti sulla loro esperienza con il trattamento di medicina estetica. Ad esempio, in uno studio clinico tutti i pazienti hanno dichiarato che avrebbero raccomandato il trattamento e che lo avrebbero ricevuto nuovamente.2
 
Nel sondaggio menzionato all'inizio di questo articolo, i partecipanti che non si sono mai sottoposti a un trattamento di medicina estetica, scoraggerebbero gli altri nel farlo. Tuttavia, secondo lo studio clinico, coloro che hanno ricevuto un trattamento avrebbero, nel 100% dei casi, incoraggiato gli altri a fare trattamenti di medicina estetica. E avrebbero anche ripetuto il trattamento.
 
Una cosa da tenere a mente è che le persone nello studio clinico sono state trattate da medici qualificati. Questo è un fattore cruciale da considerare quando si decide di sottoporsi a un trattamento di medicina estetica
 
Dunque, quali conclusioni possiamo trarne? Forse dovremmo lasciare che le persone prendano da sole le proprie decisioni, e informarci su un argomento, prima di imporre le nostre opinioni.
 

Maggiore accettazione tra le generazioni più giovani

La Generazione Z (i nati tra la metà degli anni '90 e l'inizio degli anni 2010) è leggermente più aperta nei confronti dei trattamenti estetici iniettivi, rispetto alle generazioni precedenti.1 Cresciuti in un'epoca in cui i trattamenti di medicina estetica sono sempre più comuni, i giovani hanno una maggiore familiarità con tali pratiche. Questo ha ridotto i pregiudizi e le resistenze che spesso emergono verso ciò che è sconosciuto. Per i più giovani, i trattamenti estetici iniettivi e altri trattamenti di medicina estetica sono una parte naturale del panorama contemporaneo.
 

Testato per risultati dall'aspetto naturale

Come accennato all'inizio di questo articolo, il 34% è convinto che i trattamenti estetici iniettivi come un filler dia risultati dall'aspetto innaturale.
 
Si potrebbe dire che, anche se le persone vogliono cambiamenti minimi (come sostiene il Dr. Luiz Avelar) non c'è alcuna garanzia che il risultato sarà naturale dopo tutto. E cosa succede quando le persone muovono il viso? Avranno ancora un aspetto naturale?
 
Anche questo è stato analizzato attraverso degli studi clinici. In uno studio clinico in cui i pazienti con pieghe naso-labiali da moderate a gravi sono stati trattati con filler, ai pazienti è stato chiesto di fare tutti i tipi di espressioni facciali, come un grande sorriso, spegnere una candela e stringere le labbra per un bacio. Il risultato complessivo è stato che il 95% dei pazienti ha mantenuto la naturalezza delle proprie espressioni sei mesi dopo il trattamento.3
 
E per concludere: avete già indovinato se Kyle o Mirjam si sono sottoposte a trattamenti di medicina estetica? La risposta è: entrambi hanno subito iniezioni di filler. 
  

Referenze:

1. GL-RES-2300046. Ricerca globale sponsorizzata da Galderma. La ricerca è stata condotta da YouGov intervistando 9733 persone nel Regno Unito, negli Stati Uniti, in Canada, in Brasile, in Germania e in Thailandia tra il 17 e il 27 gennaio 2023; 2. Talarico, S. et al., Dermatol Surg. 41, 1361–1369 (2015).; 3. Philipp-Dormston W, et al. J Cosmet Dermatol. 2020; 19:1600–6.

IT-NBD-2400033